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Immagine del redattoreGaia De Pascale

GITA SCOLASTICA - Giorno 4



Con tanto sonno sonnissimo mi trascino sul pullman, direzione Arles. Non ci crederete mai ma Precisa e Il Giovane sono talmente poco avvezzi alle sanzioni disciplinari che non sanno scrivere le note, non sanno dove si clicca, dove si entra, io schiaccio qui, tu prova lì, togli xxx e metti il nome, cos'è sto semaforo sulla nota, mettilo al maschile mettilo al femminile, occhio alla grammatica, occhio che lo spazio è piccolo e non si vede niente, è un attimo che copincolli la lista della spesa sulla pagina di Gino Pino che è a scuola nella multi classe a vedere il documentario sulla riproduzione del brucomela. Ad Arles andiamo sulle tracce di Van Gogh, caro Vincent siamo stati pessimi, solo Il Giovane ti ha reso onore, io degli scorci che hai dipinto ho riconosciuto solo La notte stellata ma in pieno giorno, però lo so che quando sentivi bisogno di Dio uscivi a dipingere le stelle, ho una scatoletta in camera a casa che me lo ricorda tutte le notti. Comunque l'unico e solo scopo del mio viaggio, se non si fosse capito, sono i fenicotteri. Il Giovane in pullman verso la Camargue selvaggia mi legge tutta una cosa poetica, io spiaccico la faccia al finestrino, lui mi dice magari vedi un toro, in realtà se avessi potuto scegliere tra i fenicotteri e i tori avrei scelto i cavalli ma a questo punto mi va bene tutto, basta che respiri. (BREAKING NEWS! Ho appena visto delle pecore!).(BREAKING NEWS! Ci sono cartelli che segnalano il pericolo attraversamento caprioli 😮) (BREAKING NEWS ho visto dei cavalli! Ma non selvaggi). (BREAKING NEWS: FENICOTTERIIIIIII 🦩🦩🦩). Ora mi sento in pace con il mondo, a Sanit Marie de la Mer non mi schiodo dalla spiaggia e dal vento, seguo un aquilone, respiro il mare, vorrei sdraiarmi sulla sabbia, chiudere gli occhi, dentro le palpebre abbassate vedere tutto l'orizzonte largo che c'è qua fuori, nel tempo ho imparato a diffidare degli spazi chiusi, tana liberi tutti, si, ma al di là della tana, almeno in questi cinque giorni. Mentre torniamo il grande dubbio amletico è un ex voto che ha trovato precisa (BREAKING NEWS! Tori!): una tizia sbranata da un (forse) lupo, un omino sfrittellato da una botte, un'altra donna volata giù da una finestra che però forse non è una donna ma un bambino con la gonna e delle robe gialle che gli escono dalla testa. Ma che caxxo è successo? Non ci è dato sapere, né ora né mai*. Con questo dubbio che ci rode le viscere ci rimettiamo in viaggio, io sono fusa, Fili dorme, Precisa ha il ginocchio dolorante, il Presidente è strafatto di propoli, il prof V alle 20.30 sarà in pigiama, Puma (ex prof I) ride (Hai bevuto Puma? - No io rido quando sono stanca) MA il castigo va avanti e quindi stasera DOBBIAMO USCIRE TUTTI DI NUOVO, ceniamo, entriamo cinque minuti in camera, ne usciamo tipo Superman dalla cabina telefonica, un attimo prima sfigati malpresi un attimo dopo supereroi pronti a sfidare il crimine, a limitare le bevute, a incenerire con gli sguardi i monopattini, sappiamo benissimo che se storicamente l'ultima sera è la più pericolosa, l'ultima sera dell'ultima gita di una quinta è un'avventura estrema, l'ultima sera dell'ultima gita di sei quinte è la battaglia delle Termopili, e noi siamo gli spartani ovviamente, siamo i 300 diviso 50, ma piuttosto che il sacrificio estremo scegliamo di mescolarci al nemico, di confonderlo, di stordirlo, simulare e dissimulare, infiltrarsi, mimetizzarsi, queste sono tattiche di guerriglia signori, mica roba da poco.: 'Spartani!!!! preparatevi alla morte!!! Andiamo verso l'Ade con coraggio!!! Per la gloria!!! Per Spartaaaaaaaaaaaaaaa!!!!'

Spartaaaaani! Portateli al pub! Così io e il Giovane portiamo a bere un gruppo, Il Presidente un altro, Precisa, il prof V e Puma un altro ancora, poi ci ritroviamo, ci scambiamo, cantiamo tanti auguri a te a un'amica del Giovane, ci incantiamo a guardare un tizio che lancia la sua preghiera al semaforo, in albergo ormai la mimesi è così perfetta che studente R abbraccia Precisa e la bacia, io vengo a mia volta baciata da non so chi, cosi realizzo che è l'ultima sera, mi prende l'abbraccite compulsiva, busso alle camere dei miei studenti, Prof scusi siamo in 87 in un metro quadro, Ma chi se ne frega sono venuta ad abbracciarvi, alla fine ho anche abbracciato due studenti non miei nel corridoio dicendo Scusate stasera sono abbracciosa, loro hanno ricambiato l'abbraccio, non mi hanno fatto brutto, a volte davvero 'ogni cosa è illuminata' e non credo sia merito esclusivo di una birra media. Mi addormento col telefono in mano, ultimi messaggi pervenuti in stato di veglia i resoconti delle ronde: Piano quarto ok, passo - Piano terzo tutto bene, passo - Piano secondo forse sono morti, passo - Bene, obiettivo raggiunto, passo e chiudo.

È l'ultima notte a Marsiglia, l'ultima con i miei ragazzi di quinta. Ma loro non hanno nemmeno vent'anni, e anche se il tempo ci sta scappando dalle mani questo non voglio essere io a insegnarglielo.

Cala così il sipario anche sul giorno 4

*PS pubblico la foto dell'ex voto fatta da Precisa, così potete giocare a 'trova il significato'

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